Un Salone innovativo per il trentennale

La presentazione di medio termine in occasione dell'anniversario. Dopo la divisione con Milano, il rilancio sabaudo

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Un Salone innovativo per il trentennale

In un clima di grande, giustificata euforia generata dal (quasi) scampato pericolo per le previsioni cupe per il futuro che sembravano funestarlo, il 22 febbraio il Salone del Libro di Torino ha presentato le tappe di avvicinamento e svelato qualche altro particolare dell’edizione del trentennale che si svolgerà al Lingotto dal 18 al 22 maggio. Il tema unificante sarà «Oltre il confine», come indicato dal bel manifesto disegnato da Gipi dove un grande libro fa da ponte scavalcando un muro, sormontato da filo spinato, e una giovane donna, issata sulla costa di questo libro, scruta l’orizzonte. E, altro dato significativo, già oggi hanno confermato la loro presenza a Torino più del 95 per cento degli editori che partecipavano l’anno scorso. Come dire che, al netto dell’assenza annunciata di qualche nome (gli «scissionisti» che hanno generato il Salone milanese), a Torino ci sarà probabilmente il pienone e si supereranno le cifre dello scorso anno. Ma, scaramanticamente, il direttore Nicola Lagioia e il presidente reggente (presto vice presidente per far posto a Massimo Bray) Mario Montalcini, dicono «ce la stiamo facendo» e non ancora «ce l’abbiamo fatta».

Allora, in ossequio al Salone risanato (i conti stanno ritornando ad avere un profilo ragionevolmente più stabile e meno preoccupante) e all’idea di kermesse diffusa sul territorio, a coinvolgimento dell’intera città, ecco gli appuntamenti della «#PrimaveraTorinese» che, dal 9 marzo, prepareranno al «#SalTo30» del Salone di maggio. La comunicazione, come si vede anche da questi dettagli very social richiesti dai tempi contemporanei, è curata dalla Scuola Holden.

Il 9 marzo alle 18, dunque, al Sermig arriva Philip Schultz, newyorkese, premio Pulitzer per la poesia nel 2008. Il 21 marzo alle 21, al Circolo dei Lettori verrà celebrata la Giornata mondiale della poesia; poi Charles D’Ambrosio (il 29 marzo alle 18, alla Holden), maestro della short story americana, nonché grande saggista; Igort, apprezzatissimo disegnatore italiano, nonché inventore di una delle più raffinate case editrici dedicate al fumetto esistenti in Europa (il 4 aprile alle 21, Circolo dei Lettori); la serata dedicata a Matera capitale europea della cultura (il 18 aprile alle 21, Circolo dei Lettori); Svetlana Aleksievič, Nobel per la Letteratura 2015 (il 28 aprile alle 17, Cavallerizza Reale); il concerto di Patti Smith, il 6 maggio alle 21, Auditorium Rai Toscanini; Ben Lerner, poeta, saggista, e scrittore statunitense, il 12 maggio alle 18, alla Holden.

Tutto questo in preparazione, per fare incuriosire e far venire la «voglia del Salone», con le sue classiche sezioni dell’International Book Forum, Bookstock Village, il Premio Mondello, Anime Arabe, la collaborazione con Slow Food e tutto il resto. E Milano, che sgarbatamente copia, vada per la sua strada, perché non è più «il» problema per Torino. Tocchiamo ferro… ma, da quel che si prospetta, pare proprio così.

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