Poetry Slam, nel cuore di Torino

"La battaglia in versi" il 14 maggio in Vanchiglia, al circolo ricreativo culturale “Si può fare” in via Martini 6. Sedici concorrenti si sono sfidati sul palco a suon di versi dalle diverse metriche, arrivando a decretare un vincitore tramite scontri diretti a coppie

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Poetry Slam, nel cuore di Torino

A condurre il Vanchiglia Poetry Slam i poeti e Maestri di Cerimonie (detti MC) Max Ponte e Bruno Rullo, che in occasione del SALONE OFF di Torino, il 14 maggio, hanno coinvolto poeti di spicco: Tomaso Kemeny che con due scritti dedicati alla madre e a Dio ha aperto la gara; Flaminia Cruciani e Gianpaolo Mastropasqua del Grand Tour Poetico; Geo Vasile, poeta romeno e italianista che a metà gara ha letto estratti del suo libro, Albergo degli Argonauti, distribuito gratuitamente a inizio gara ai presenti. A Torino lo slam trova spazio in vari luoghi della città, da Vanchiglia ai Murazzi, dalla Cavallerizza a San Salvario; senza dimenticare gli appuntamenti fuori città come Rondissone, Bruino, Riva di Chieri, Trofarello.

L’iniziativa del Poetry Slam (o più comunemente Slam) nasce a Chicago nel 1986, con genesi molto simile a quella dell’hip hop, musica dei ragazzi di strada. Mark Smith decise di riunire la scena poetica cittadina e farne confrontare le produzioni in uno storico jazz club, il Green Mill (tipica frequentazione del boss Al Capone). Il fenomeno si espanse fino ad arrivare in Europa negli anni ’90. In Italia arriva nel 2001 grazie a Lello Voce. Oggi SLAM ITALIA – Rete Italiana di Poetry Slam, coordinata da Max Ponte e Bruno Rullo, è al centro dell'espansione del poetry slam nel nostro paese.

È poetico davvero notare che in un mondo sempre più dominato da interessi personali e dalla mentalità arrivista come quello dell’editoria a decina si ritrovino ogni mese per leggere i propri scritti, a libero confronto, con l’unico scopo di arricchirsi interiormente e tornare a casa rinfrescati, scossi, estasiati o semplicemente stupiti da parole altrui e magari soddisfatti dell’effetto negli altri delle proprie ­­. Tre minuti in cui effetti scenici, musica e travestimenti sono banditi e quel che conta è solo il foglio (virtuale o cartaceo che sia), l’occhio che rincorre l’inchiostro e la voce che segue il cuore per far parlare i versi, limbo lirico in cui le parole contano come i fatti, ed è il voto del pubblico l’unico giudice, anche se chi decide le sorti della gara non ha mai visto una poesia prima. 

Appuntamento il 18 giugno 2016, a Milano a Casa Merini, a partire dalle 17.00, per le finali del campionato nazionale SLAM ITALIA. Parteciperanno 35 poeti da tutto il paese, e che vinca il migliore!

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