Piccoli editori piemontesi, ecco "Pronto libri.net"

Al salone del libro una proposta interessante che aiuta le case meno potenti

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Piccoli editori piemontesi, ecco "Pronto libri.net"

La portata dell'insieme degli editori in Piemonte sembra non essere percepita dalla gran parte del pubblico della stessa regione. Occorre ricostruire, con una comunicazione capillare, l'immagine di questo universo, che presenta spesso sorprese culturali e potenzialità considerevoli anche dal punto di vista imprenditoriale.

Basta citare a campione qualche nome celebre per percepire l'importanza di quanto è nato ieri dalle antiche tipografie piemontesi e nasce oggi dalle postazioni di computer sparse in ogni provincia: Einaudi, San Paolo, De Agostini, Piemme... La produzione, che corrisponde alla varietà del ceto intellettuale, è paladina di idee o di battaglie politiche, coprotagonista delle trasformazioni sociali, antenna del nuovo o testimone delle tradizioni.

Per certi aspetti, l'anima più profonda della cultura - di cui i libri (attualmente anche in versione digitale) sono come i sassolini lasciati lungo il percorso - è rappresentata proprio dagli editori “minori”: narrativa di autori nascenti o di maturi testimoni, ricerche e studi che mettono la lente di ingrandimento sui territori, testi di alta specializzazione dalle arti e alle tecnologie. La definizione sulla base della dimensione dell'impresa è puramente descrittiva della valenza economica, e non rende l'idea dell'investimento profuso per la salvaguardia della “biodiversità culturale”. Peraltro, anche la definizione delle imprese sulla base della collocazione regionale non rende del tutto adeguata la comprensione del fenomeno: si scrive in Piemonte ma nella maggior parte dei casi si pensa al mondo, sia che si tratti di saggistica o di reportage che riguardano territori diversi, sia che si tratti di contenuti di interesse internazionale.

Definire allora “piccoli editori piemontesi” i circa 150 soggetti che con varia fortuna mettono mano a progetti di comunicazione attraverso il libro, oltre agli altri che affidano la cronaca e la riflessione sugli eventi ai periodici, costituisce una semplificazione che limita non solo la consapevolezza di sé anche i vantaggi possibili per i loro interlocutori “a km 0”. Per questo è forse preferibile riferirsi al principio della libera iniziativa di chi opera in questo che potremmo definire il “privato culturale”. Considerarsi ed essere considerati come “editori indipendenti” è l'obiettivo da interiorizzare.

Il compito  messo a fuoco dal neonato servizio ProntoLibri è quello di  avvicinare i lettori alle pubblicazioni che hanno origine in Piemonte, e di aiutare chi scrive e chi pubblica a considerare le loro attività con più attenzione ai destinatari. La rinnovata presenza all'edizione 2016 del Salone del Libro, con uno stand collettivo per presentare le proposte di oltre 30 editori, è il livello di maggiore evidenza di questo servizio, che si sta sviluppando grazie a un progetto del Centro di Iniziative per la Comunicazione favorito e accolto dall'Assessorato regionale alla Cultura. È stata realizzata la presenza della nostra editoria anche a eventi anche fuori dal Piemonte, mentre si sta costruendo sintonia con i librai per creare gli spazi di attenzione ai libri “minori” nell'ordinarietà della distribuzione; terza e non meno importante via quella del Web, con il sito e con la pagina Facebook che aggiornano sulle novità “made in Piemonte”.

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