Le comunità cristiane riformate e gli interrogativi sul presente e il futuro

Dopo il Sinodo della Chiesa Evangelica luterana in Italia mentre a Roma 4-6 maggio si svolgerà il convegno internazionale cattolico-luterano al Pontificio ateneo Sant’Anselmo a Roma, dedicato a “Segni di perdono, cammini di conversione, prassi di penitenza: una riforma che interpella tutti”, organizzato in collaborazione con la Chiesa evangelica tedesca

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Le comunità cristiane riformate e gli interrogativi sul presente e il futuro

 

Mentre le urne austriache rivelavano tra lo sbigottimento generale che nella prima tornata elettorale per la presidenza della repubblica il candidato del Partito della libertà (Fpö) di matrice populista Norbert Hofer aveva raccolto il 35% dei consensi, aggiudicandosi così il diritto al ballottaggio, a pochi chilometri dal confine e con molto meno clamore si svolgevano i lavori dell’assemblea del Sinodo della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (Celi).

Il messaggio che arriva dai lavori che ha impegnato i rappresentanti delle 15 comunità luterane in Italia è però chiaro: anche loro non vogliono muri ma accoglienza. Lo hanno dimostrato le esperienze raccontate al sinodo: proprio al Brennero, i luterani italiani sono impegnati a offrire un primo aiuto ai profughi che vengono fatti scendere dal treno; così pure in Sicilia, sono attivi nell’accogliere i disperati che arrivano dall’Africa occidentale, quando sbarcano fisicamente e psicologicamente sbriciolati dopo la traversata. Proprio riguardo il progetto profughi della comunità di Sicilia, portato avanti insieme alla Comunità delle Chiese protestanti dei Valdesi e Battisti, nonché all'associazione Cataniainsieme, il Sinodo ha deciso che non sia più solo una iniziativa territoriale, ma sia responsabilità di tutta la Chiesa a livello nazionale. Il sinodo ha anche deciso di istituire un “responsabile per la diaconia”, una figura cioè che coordini a livello nazionale l’organizzazione delle opere di assistenza delle singole comunità luterane per renderle più efficaci e incisive.

Un altro grosso tema discusso dal sinodo a Bolzano è stato il fine vita con l’adozione del sussidio Dichiarazione anticipata di trattamento sanitario. Un vademecum per il fine di vita da una prospettiva cristiana elaborato dalla Commissione sulle direttive anticipate di fine vita (testamento biologico) e sulla tutela della persona in fin di vita, istituita con delibera sinodale del 2013 e composta da due pastori e quattro membri laici. Il sussidio sarà stampato e distribuito a tutte le comunità e ai suoi membri nonché inserito sul sito ufficiale della Celi (www.chiesaluterana.it) insieme a tutto il materiale elaborato della Commissione, in modo da rendere disponibili le informazioni a un pubblico più vasto, in ambito ecumenico e non solo.

Non poteva mancare nei lavori del Sinodo uno spazio dedicato al Giubileo della Riforma del 2017. Il calendario di eventi sul territorio italiano è fitto per il 2017, ma già in questi mesi del 2016 è possibile assaggiare e prepararsi a questo momento importante per i protestanti di tutto il mondo. Così ad esempio i prossimi 4-6 maggio ci sarà un convegno internazionale cattolico-luterano al Pontificio ateneo Sant’Anselmo a Roma, dedicato a “Segni di perdono, cammini di conversione, prassi di penitenza: una riforma che interpella tutti”, organizzato in collaborazione con la Chiesa evangelica tedesca. Quanto al 2017 sono in preparazione una serie di eventi di matrice tutta italiana (reperibili su http://riformaprotestante2017.org/), come la “Festa Nazionale del Protestantesimo Italiano” (Milano, 1-4 giugno 2017) o il “Seminario Teologico” organizzato dalla comunità luterana di Venezia per promuovere l’informazione e la formazione sui principi del protestantesimo.

L’assemblea sinodale di Bolzano aveva anche il compito di rinnovare una serie di cariche. In particolare Georg Schedereit, della comunità luterana di Merano, e Wolfgang Prader, di Bolzano, sono stati eletti rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Sinodo. Schendereit, che succede nella presidenza a Christiane Groeben, è un italo tedesco di 66 anni, con una brillante carriera da giornalista alle spalle. Il Vicepresidente Prader, 40 anni, è membro della Chiesa luterana dal 2014 dopo la sua conversione dalla fede cattolica.

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