Donacibo, quando la solidarietà diventa condivisione

Impegno e solidarietà nella settimana dedicata al sostegno delle persone in difficoltà

Parole chiave: dona cibo (1), cafasso (2), parrocchia (10)
Donacibo, quando la solidarietà diventa condivisione

È un impaccio commosso quello degli adulti di fronte alla vasta platea di piccoli e piccolissimi alunni della Scuola Paritaria San Giuseppe Cafasso, protagonisti di una insolita giornata a lezione di gratuità, nell’ambito della Settimana del Donacibo. La grande iniziativa educativa che dal 9 al 14 marzo coinvolge 300 scuole del Piemonte, 60.000 mila studenti, nella raccolta di alimenti non deperibili da distribuire, in collaborazione con il Banco Alimentare del Piemonte, a oltre 90.000 persone in difficoltà. Un gesto di carità proposto a tutti, anche ai bimbi di tre anni. “All’inizio è difficile per loro immaginare che ci siano persone che non hanno da mangiare – racconta una maestra -  ma appena se ne rendono conto, la generosità è praticamente immediata, naturale, spontanea”.

“È stato mio figlio a chiedermi di portare a scuola dei cibi che non scadono per i bambini poveri – aggiunge una mamma commossa – da quando è cominciato questo percorso a scuola, è più attento con il cibo: fa di tutto per non sprecarlo e si dispiace quando vede altri che lo fanno”. “Non voglio che i nostri ragazzi crescano in una campana di vetro: la povertà esiste, ed è giusto che la scuola educhi da subito a prenderne consapevolezza e a dare il proprio contributo” ci dice un’altra mamma. Dai più piccoli sono arrivati soprattutto zucchero, caramelle, cacao, biscotti, insomma i loro alimenti preferiti perché secondo Elena di terza “come si fa a bere il latte senza cacao?”. “La colazione è buona solo se ci sono i biscotti”, afferma serissimo Francesco, classe quinta. Testimonianze che arrivano dal quartiere popolare di Borgo Vittoria, ai margini della città, dove povertà e generosità spesso hanno la stessa faccia.

“Questa è la buona scuola” ha evidenziato Roberto Gontero, presidente dell’A.GE.S.C.  I bimbi sono tutti riuniti nel cortile della scuola, davanti al grande striscione “La carità è un cuore che vede”, insieme ai loro insegnanti, ai genitori e all’instancabile Don Angelo Zucchi, parroco del Chiesa di San Giuseppe Cafasso, Presidente dell’Associazione Altrocanto, mente e braccio del Donacibo. “Il vostro piccolo gesto ha un significato grande: avete aiutato le persone a sentirsi meno sole di fronte alle difficoltà” ricorda Salvatore Collarino, Presidente del Banco Alimentare del Piemonte. “Grazie per ciò che avete fatto. Ciò che è donato resta per sempre” afferma Silvio Magliano, Presidente del Centro Servizi Vol.To, tra i sostenitori del Donacibo.

 Nel frattempo è ora di pranzo e i ragazzi più grandi della quinta elementare si preparano: tocca a loro servire i pasti nella MensAmica, la mensa, tra la Scuolae la Parrocchiadel Cafasso, dove tre giorni alla settimana si cucinano 30 pasti per le persone in difficoltà. “Prima di tutto un luogo di amicizia e condivisione” precisa Don Angelo. “Conta molto per me che sono solo e molto anziano la possibilità di scambiare qualche parola con gli amici” ci racconta un assiduo frequentatore di MensAmica. Al tavolo, tra gli ospiti, siede anche il Vicesindaco di Torino, Elide Tisi . I bambini – afferma il Vicesindaco - capiscono da soli quanto sia importante l’attenzione al bisogno del prossimo e spesso questo innesca una sana discussione e una riflessione all'interno delle stesse famiglie”.

Se è vero come ha detto Dante, citato da Silvio Magliano, che del Paradiso ci sono rimasti i fiori, le stelle e i bambini, ne splende un pezzetto in una piccola traversa di corso Grosseto, a Torino.

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