“Storie in crescita”, scuola e società insieme

Un progetto promosso dalla Fondazione De Agostini, l'ufficio scolastico provinciale di Novara e il Gruppo Abele

Parole chiave: scuola (84), gruppo abele (6), ciotti (8)
“Storie in crescita”, scuola e società insieme

“Storie in crescita”: questo il progetto ideato dal Gruppo Abele, associazione fondata sotto la Mole da don Luigi Ciotti, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Novara e finanziato dalla Fondazione De Agostini.

I risultati dell’iniziativa, che si è svolta tra settembre 2014 e maggio 2015, sono stati presentati presso l’auditorium della Banca Popolare di Novara il 27 ottobre. Il progetto ha coinvolto gli studenti, i genitori e i docenti della scuola primaria e secondaria di secondo grado di Novara e provincia. Numerosi gli incontri formativi e i percorsi educativi proposti, incentrati sui valori della dignità, del rispetto, dell’uguaglianza e della solidarietà.

Alla presentazione dei lavori realizzati dalle classi coinvolte hanno presenziato il Sindaco di Novara Andrea Ballarè, il Presidente della Fondazione De Agostini Roberto Drago, l’educatore del Gruppo Abele Mauro Maggi. Durante l’incontro ha portato la sua testimonianza Luca Mercatanti, esperto blogger.

Il progetto “Storie in crescita” parte dalla consapevolezza del ruolo della scuola come laboratorio in cui si sperimentano esperienze di vita fondamentali come il rapportarsi con l’autorità̀ dell’insegnante e con i compagni, l’incontro con l’altro e la sua diversità, l’appartenenza a un’istituzione e la costruzione di un’idea di pari dignità tra i generi. In classe il progetto si è declinato in attività svolte dai ragazzi in forma di “laboratorio”. Gli allievi si sono così misurati in percorsi formativi, prediligendo le tematiche legate al mondo dei social media e della comunicazione digitale. È emersa l’importanza della figura dell’educatore “virtuale”, sviluppo naturale della tradizionale figura del formatore scolastico ed extrascolastico, che aiuti i giovani di oggi a orientarsi tra scelte e valori.

In particolare, in molti laboratori i ragazzi hanno svolto le proprie attività con strumenti come Facebook, Twitter, Instagram, Whatsapp, Tumbler e Pinterest, diventando più consapevoli dei rischi legati alla tutela del diritto di privacy e alle nuove forme di dipendenza psicologica legata all’uso prolungato della tecnologia.

 

 

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