Piemonte: gli studenti a lezione di matematica contro l'azzardo

«Fate il nostro gioco»! Partita la campagna di sensibilizzazione nelle scuole superiori del Piemonte contro il gioco d'azzardo. Incontri con i matematici di Taxi1729 e con il personale dei Sert per svelare i meccanismi del gioco e prevenire la ludopatia

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Piemonte: gli studenti a lezione di matematica contro l'azzardo

«All'inizio tutti sono esaltati, si sentono in competizione con i compagni, ascoltano il regolamento di Win for life con attenzione desiderosi di provare l'ebbrezza del gioco, ma quando realizzano che quasi nessuno di loro ha vinto e quei pochi fortunati se avessero anche giocato davvero si sarebbero al massimo ripresi i soldi spesi, la delusione è grande».

Così Paolo Canova, matematico della società Taxi1729 specializzata in comunicazione scientifica che con la Regione Piemonte (assessorato all'Istruzione e alla Sanità, osservatorio contro l'Usura) ha dato il via il 6 e 9 febbraio ai primi due incontri della campagna «Fate il nostro gioco» rivolta agli studenti delle scuole superiori del Piemonte spiega il significato dell'iniziativa.  Una ventina di incontri che si svolgono presso gli istituti scolastici (non quello del 9 che si è tenuto nella sala del Consiglio Rgionale - foto sopra) per far capire ai giovani come la matematica smascheri le illusioni di vincita che giochi, lotterie e slot alimentano..

«Con i giovani - spiega il matematico Paolo Canova – è importante presentare il più possibile in modo neutro i meccanismi che regolano il gioco d’azzardo. Se un adulto dice a un ragazzo ‘non devi giocare’ probabilmente genera un effetto opposto. Se invece si presentano i meccanismi del gioco in modo neutro, cioè da un punto di vista puramente matematico, senza esprimere giudizi, ecco che l’evidenza dei numeri diventa l’antidoto migliore».

In Piemonte dal 2005 al 2014 i pazienti con sindrome da gioco d’azzardo patologico (Gap) presi in carico dal Sistema Sanitario regionale sono passati da 166 a 1.277. Tra questi 7 sono ragazzi tra i 15 e i 19 anni, 38 tra i 20 e i 24 anni e 70 tra i 25 e 29 anni.

Durante gli incontri è presente anche personale dei Sert che illustra il fenomeno della ludopatia, aiutando i ragazzi a capirne i sintomi, la gravità e soprattutto a individuare gli strumenti offerti dal territorio per superare il problema. 

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