L'osteoporosi e l'anoressia si combattono sui banchi di scuola

Una campagna nelle scuole superiori per prevenire l'osteoporosi e combattere l'anoressia. Un video e un concorso per gli studenti.

Parole chiave: Osteoporosi (1), anoressia (2), scuola (84), studenti (11)
L'osteoporosi e l'anoressia si combattono sui banchi di scuola

«Osteoporosi: non solo un problema per vecchi» è il messaggio che la Fondazione per l’osteoporosi del Piemonte in collaborazione con la Fondazione per la Scuola, l’Ufficio Scolastico regionale, hanno lanciato il 5 dicembre presentando una campagna di sensibilizzazione rivolta agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di tutto il Piemonte.

Potrebbe sembrare un eccesso di prevenzione tenendo conto che il problema dell’osteoporosi si manifesta prevalentemente in età anziana, ma non per chi studia la patologia e per chi si occupa di anoressia. Da un lato infatti è la sottoalimentazione in età adolescenziale ad influire sul benessere dell’osso, dall’altro dall’esperienza maturata proprio nelle scuole appare molto più facile affrontare il tema dell’anoressia passando dalle conseguenze per le ossa rispetto all’approccio più diretto sulla malattia stessa.  

«Le ragazze anoressiche – ha sottolineato il professor Carlo Campagnoli, ginecologo endocrinologo - perdono ‘osso’ rapidamente e nell’arco di un anno vedono un rilevante aumento del rischio di fratture e di cedimenti vertebrali e se non c’è recupero prima dei 22 anni quando termina il picco del fattore di crescita che influisce sulla formazione dell’osso poi non si torna più in indietro. Anoressiche con durata media della malattia di 5-6 anni presentano un tasso di frattura 3-7 volte superiore rispetto alle donne sane di pari età».

È infatti l’alimentazione a condizionare a livello epatico la produzione del fattore di crescita Igf -I che, ‘braccio armato’ dell’ormone della crescita, garantisce lo sviluppo osseo. Se anche si agisce dunque farmacologicamente con la somministrazione di ormoni, ad esempio per curare il problema dell’assenza di ciclo mestruale correlato alla sottonutrizione,  ma non si interviene sull’alimentazione pensando al fattore di crescita e alle conseguenze per le ossa i rischi di osteoporosi  sono elevatissimi.

Ecco dunque che la nuova campagna si articola in varie possibilità: un video sull’osteoporosi realizzato dal prof. Campagnoli che le scuole secondarie di secondo grado possono scaricare dal sito www.osteoporosipiemonte.it e possono vedere con la consulenza del dottor Campagnoli o di altri esperti a disposizione del progetto,  un concorso a premi per classi o gruppi di classi per un “saggio” sul tema dell’osteoporosi e della sua prevenzione (1° premio 1.500 Euro dalla Fondazione per la Scuola).

L’osteoporosi è una malattia molto frequente che può colpire specialmente dopo i 50 anni. Si tratta di una rarefazione del tessuto osseo che interessa particolarmente le donne dopo la menopausa che, infatti, si ammalano da 3 a 4 volte più degli uomini. Un graduale indebolimento delle ossa è normale dopo i 35-40 anni e fa parte del naturale invecchiamento. Quando le ossa, e soprattutto la colonna vertebrale, il polso e il collo del femore, diventano fragili e deboli, significa che il processo è degenerato in malattia: l’osteoporosi. Le persone che soffrono di osteoporosi sono soggette, più delle altre, al rischio di frattura: una caduta, un urto o anche un semplice movimento che non avrebbero conseguenza in una persona normale, possono causare fratture in un ammalato di osteoporosi. In Piemonte almeno 1/3 della popolazione femminile in menopausa è colpito da osteoporosi.

In Italia, nelle adolescenti femmine di età compresa tra 12 e 19 anni, la prevalenza delle varie forme di anoressia è dello 0.3% - 6,4%, si registrano 4-8 nuovi casi per anno su 100.000 individui e il tasso di incidenza di ospedalizzazione in pazienti di età 10-19 anni ricoverati per la prima volta per anoressia è pari a 22,8/100.00 femmine  (Ministero della Salute, 2013).  

Si stima che la prevalenza nella città di Torino e nella prima cintura sia di circa 10.000 soggetti inquadrabili nelle varie fasi della malattia, soprattutto nelle adolescenti e nelle giovani adulte. L’anoressia nervosa in adolescenza è una patologia psichiatrica complessa con alto tasso di mortalità (5%) che, se non trattata precocemente, comporta un elevato rischio di cronicizzazione (nel 20% dei soggetti affetti), una grave compromissione della salute generale, elevati costi sociali per l’esigenza di cure prolungate nel tempo (3-5 anni), ricoveri ospedalieri di lunga durata (durata media 3-4 mesi) e interventi in Day-Hospital o ambulatoriali che si possono protrarre per anni.

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