Gesualdo Nosengo (1906-1968): una vita per la scuola

Un documentario di Salvatore Vento promosso dall'UCIIM Liguria in collaborazione con il centro nazionale.

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La recente udienza dell'Uciim con papa Francesco

Gesualdo Nosengo  (1906-1968): una vita per la scuola

Un documentario di Salvatore Vento promosso dall'UCIIM Liguria in collaborazione con UCIIM nazionale.

Salvatore Vento

 

Gesualdo Nosengo nacque a San Damiano d'Asti (AT) nel 1906. Apparteneva ad una generazione di cattolici impegnati in politica e nel sociale che nel secondo dopoguerra aveva dai trenta ai 40 anni e che fu protagonista della ricostruzione nazionale, dopo la tragedia del fascismo e della guerra. Tra gli altri, di questa generazione, ricordiamo:  Aldo Moro (il più giovane, 29 anni), Giuseppe Dossetti (32 anni), Giuseppe Lazzati (36 anni), Amintore Fanfani (37 anni), Guido Gonella (40 anni), il più vecchio era GiorgioLa Pira (41 anni).

Una domanda sorge spontanea: da dove derivava la loro formazione se vissero durante un ventennio dominato dalla dittaura e dalla conseguente chiusura culturale? La risposta è che i loro indubbi talenti individuali trovavano interlocutori validi all'interno della Chiesa. Basti pensare alla settimana di studio del luglio1943 aCamaldoli promossa dalla sezione Laureati di Azione cattolica e dall'Istituto cattolico di attività sociali. L'obiettivo era quello di sceverare  fra le affermazioni del pensiero ufficiale della Chiesa - che nella generalità del suo Magistero si rivolge a tutti i tempi e a tutti di popoli - quelle che risultavano particolarmmente adatte alle contingenze storiche caratterizzate dalla necessità di ricostruire un nuovo ordine sociale dopo il collasso della guerra. Il risultato di questo lavoro fu la redazione del noto "Codice di Camaldoli" nella cui premessa si affermava che l'uomo è per sua natura un essere sociale e le esigenze di ciascuna personalità non possono essere pienamente soddisfatte che nella società; la persona come "diritto sussistente". 

Il capitolo sull'educazione fu particolarmente curato proprio da Gesualdo Nosengo, che dedicherà tutta la sua vita alla scuola. Infatti nel giugno 1944  fondò l'UCIIM (Unione cattolica italiana insegnanti medi) di cui fu indiscusso Presidente fino alla sua morte. Nel documentario che abbiamo realizzato la prima parte è dedicata al contesto storico culturale di cui Nosengo fu espressione: quello del cattolicesimo democratico di Moro, Dossetti, Lazzati,La Pira, che si distinsero per  aver scelto la politica come servizio al bene comune. La stagione costituente poté concludersi con l'approvazione finale della Costituzione grazie alla capacità di questi uomini di dialogare con esponenti politici di altre culture.

La Costituzione fu proclamata il 27 dicembre 1947 (nonostante l'estomissione delle sinistre dal governo di unità nazionale) dal Capo provvisorio dello Stato il liberale Enrico De Nicola e controfirmata  dal Presidente dell'Assemblea costituente Umberto Terracini, comunista e dal Presidente del Consiglio dei ministri Alcide De Gasperi, democristiano. Una mirabile sintesi riassunta nei principi fondamentali (articoli uno, due e tre) che Gesualdo Nosengo si impegnò con tutte le sue forze per tradurli in pratica nel campo educativo e scolastico. L'articolo 34 proclama solennemente che la scuola è aperta a tutti e che i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Sul versante ecclesiastico, l'UCIIM ebbe sempre ottimi rapporti con i tre Papi del suo periodo: con Pio XII, all'atto della fondazione; con  Giovanni XXIII e Paolo VI per l'apertura e chiusura del Concilio. I documenti conciliari venivano discussi in appositi convegni di studio e costituivano precisi riferimenti per l'azione educativa e l'elaborazione dei programmi dell'associazione professionale. Valga per tutti l'attento esame della "Gaudium et Spes". Al convegno ecclesiale nazionale di Verona del 2006, Gesualdo Nosengo (accanto a GiorgioLa Pira) venne proclamato tra i 16 più rilevanti testimoni laici cristiani del Novecento. 

Nosengo era anche un instancabile uomo d'azione, un organizzatore efficiente e attento ai necessari rapporti con la politica e con le istituzioni; l'approvazione della legge sulla scuola media unica (31.12.1962) fu il frutto più coerente di questo impegno. Egli ebbe un ruolo importante anche nel Sindacato nazionale scuola media (SNSM), un sindacato che mantenne l'unità (unico caso nella storia del movimento sindacale italiano) anche in seguito alla divisione sindacale del 1948. All'interno del sindacato unitario degli insegnanti la corrente cristiana conquistava la maggioranza assoluta di voti di base dei circa 40mila iscritti. Anche se i ministri della Pubblica istruzione erano democristiani (dal 1946 al 1951 Guido Gonella), il sindacato in maniera autonoma e indipendnete mobilitava, con azioni di sciopero, la categoria. Nosengo era un degno interprete del personalismo cristiano e comunitario, come dimostrano le continue citazioni di Luigi Stefanini, Emmanuel Mounier e Jacques Maritain. Nel documentario l'intervista centrale è quella con Luciano Corradini (Presidente emerito dell'Uciim e studioso di pedagogia), mentre la parte relativa al contesto familiare è stata ricostruita con l'intervista al nipote, Serafino Nosengo.

Gesualdo Nosengo

La seconda parte si apre con l'intervento di Papa Francesco tenuto nella giornata dedicata al mondo della scuola il 10 maggio 2014 e si affrontano alcuni temi della scuola di oggi con interviste a Rossella Verri (Vice presidente nazionale Uciim) e ad altri insegnanti. Il tema della interculturalità viene documentato attraverso le parole di studenti non italiani di Istituti tecnici e professionali; su questo tema viene inoltre presentata l'esperienza della "Compagnia del Suq" di Genova sui laboratori artistici realizzati con le scuole e promossi dalla Regione Liguria.

 

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