Al Gruppo Abele si fabbricano storie

Al Gruppo Abele prende via un nuovo progetto per stimolare la lettura nei piccoli

Parole chiave: Storie (3), sciola (1), educazione (29), lettura (5)
Al Gruppo Abele si fabbricano storie

Si sente dire spesso che i ragazzi non hanno più voglia, né tempo di leggere. Complici i cosiddetti tempi moderni che non danno neanche più tempo di fermarsi a pensare o ad ascoltare, sono troppo impegnati in mille altre attività dispersive e apparentemente divertenti. Affidano la loro conoscenza ai mezzi tecnologici e cercano compagnia e rassicurazione nei social network e in tutto ciò che è virtuale, ignorando completamente il valore e l’importanza di leggere un buon libro o di ascoltare una bella storia.

Il nuovo progetto di narrazione educativa promosso dal Gruppo Abele rivolto alle scuole si inserisce e irrompe proprio all’interno dell’era «2.0» andando quasi controcorrente e con la volontà di sfatare falsi luoghi comuni sulle nuove generazioni.

Si chiama «La Fabbrica delle Storie» e consiste in un percorso rivolto ad insegnanti e allievi delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado che inizia nel mese di novembre.

Narrare ed educare sono attività e funzioni mentali che hanno prima di tutto uno scopo sociale: si educa per comunicare e si narra per lo stesso motivo. Con la «Fabbrica delle storie», l’intento è quello di proporre tre percorsi a partire da tre libri che intendono aprire spunti di riflessione su temi che oggi quotidianamente sono all’attenzione dell’opinione pubblica e dei mass media: immigrazione, democrazia e convivenza civile, violenza ed emarginazione.

Non è poi così difficile far appassionare i ragazzi alla lettura, ma è piuttosto importante impegnarsi personalmente cercando i modi per incuriosirli e coinvolgerli. Ne sono convinte la professoressa Anna Miniotti, insegnante presso la scuola primaria Paolo Boselli di Collegno, e la professoressa Nicoletta Michelini, docente di lettere presso la scuola secondaria di primo grado Piero Calamandrei di Torino.

«Le tre tematiche proposte sono tutte centralissime e meritevoli di attenzione, tutto sta nel ‘come’ vengono mediate – ha osservato la professoressa Michelini che aderirà al progetto con due classi seconde − Proporle ai ragazzi è doveroso: vivono in un mondo che corre e non si sofferma su niente, credono di sapere già tutto, ma al primo timido approfondimento crollano confusi. Alcuni di loro sono già aperti e stimolati dalle famiglie a rincorrere l'attualità ed iniziare a capire ciò che succede attorno a loro, altri invece sono scollegati da tutto e, magari, vivono in solitudine dubbi, fraintendimenti. Per questo hanno bisogno di esternare e confrontarsi. Ritengo quindi che, qualsiasi approccio si scelga, vada stimolato il confronto e potenziato l'ascolto reciproco».

I tre testi scelti per questo progetto sono «Un giorno un nome incominciò un viaggio», di Anna Nanetti, rivolto ai bambini tra gli 8 e i 10 anni che tratta i viaggi della speranza di persone che arrivano dal sud del mondo e vogliono avere un’opportunità per una vita migliore; «Io e gli altri», di Anna Vivarelli, per i bambini dai 10 ai 13 anni, che partendo dalle domande «Cosa vuol dire democrazia?», «Perché a volte ci si sente diversi dagli altri?», «Quali sono le modalità per costruire una società improntata sul dialogo?», porta a riflettere su quanto sia importante essere consapevoli dei propri diritti e doveri, invitando ad immaginare una società migliore; «Nemmeno con un fiore» di Fabrizio Silei, rivolto ai ragazzi da 13 a 17 anni è un libro sul tema della famiglia e delle sue contraddizioni, sul prendersi cura degli ultimi, sul coraggio di sottrarsi ad un’educazione violenta.

Il percorso prevede l’adozione del testo per la lettura in classe, un incontro in classe con esperti, un momento finale di incontro con l’autore in cui gli alunni parteciperanno anche ad un laboratorio di scrittura.

«La scuola, come parte integrante della società, deve informare e formare cittadini attraverso principi di democrazia, convivenza civile e rispetto dell’altro – ha spiegato la professoressa Miniotti − I bambini, a partire dalla scuola primaria, hanno bisogno di confrontarsi su questi argomenti; quello dell’immigrazione poi è stato in questi ultimi tempi all’ordine del giorno dei media spesso con posizioni veramente molto differenti, anche estreme. I piccoli hanno il vantaggio di farsi colpire emotivamente da situazioni di difficoltà ed estremo disagio e questo consente loro di essere più aperti e disponibili al confronto. I bambini leggono molto volentieri, ma necessitano di stimoli e soprattutto di esempi. Un adulto, un insegnante che legge loro libri, li incuriosisce, li affascina, li accompagna nelle loro prime esperienze di lettori contribuisce a far crescere l’amore per la lettura».

Da sempre il Gruppo Abele ha lavorato e lavora con le scuole, con diversi strumenti: incontro con esperti, animazione teatrale, simulazioni, esercitazioni, giochi di ruolo.

«Quello della Fabbrica delle Storie» è un progetto per le scuole che viene proposto per la prima volta, in collaborazione con Duccio Demetrio, scrittore e professore universitario, e la Lua (Libera Università di Anghiari), dopo anni di collaborazione sul tema della narrazione educativa. La vera sfida è quella di utilizzare testi in grado di colpire e avvicinare i giovani ai diversi temi sociali, emozionandoli e incuriosendoli. «Il valore della narrazione sta nel restituire la complessità di certe problematiche – ha spiegato Lucia Bianco responsabile per Gruppo Abele del progetto «Genitori Figli» − nel non indulgere in semplificazioni che etichettano e creano esclusione. Le storie racchiudono un insieme di elementi che contengono un’interpretazione del mondo, della realtà, aprono a mondi nuovi e all’immaginazione. Leggendo e ascoltando storie ci si imbatte nelle proprie emozioni, ma ci si apre anche alla voglia di costruirne altre, di cambiare il finale e di diventare protagonisti, senza ‘stare alla finestra’ come direbbe don Luigi Ciotti, ma impegnandosi in prima persona».

Informazioni e iscrizioni: Segreteria Area Famiglie, giovani e scuola – Gruppo Abele, tel. 011.3841083; mail segr.areafgs@gruppoabele.org.

Attualità

archivio notizie

16/02/2018

La biblioteca personale di Carlo Donat-Cattin

La riunificazione di migliaia di volumi per continuare a studiare, vita, pensiero e azione politica del leader democratico cristiano in vista del centenario della nascita

16/02/2018

Meditazione sul Crocifisso

La riflessione dello psichiatra e psicoterapeuta per il Venerdì Santo 2016. Perchè interrogarsi fino in fondo

16/02/2018

Chiesa e mass media, un'alleanza necessaria

Parte il Master di Giornalismo voluto da mons. Nosiglia per operatori pastorali e della comunicazione 

16/02/2018

Milioni di volti

Negli sguardi dei più disperati e poveri l'amore di Gesù Cristo