Aria di primavera al Consiglio europeo di Bruxelles

I Capi di Stato e di governo si sono ritrovati dove finalmente sembra spirare qualche brezza primaverile nella politica europea

Parole chiave: banca mondiale (1), europa (177), unione (59), economia (65), politica (133)
Aria di primavera al Consiglio europeo di Bruxelles

Qualche segnale incoraggiante sembra esserci: la Banca centrale europea ha confermato una ripresa della crescita, seppure ancora timida e disuguale nei diversi Paesi, la disoccupazione complessivamente da inizio anno è in leggero calo, attestandosi all’11, 4% all’interno dell’eurozona e al 9,9% nell’UE a 28 dove, su 24 milioni di disoccupati 228 mila hanno trovato lavoro, di cui 157 mila nella zona euro. Ancora solo una goccia nel mare, ma cresce la speranza che la barca riesca a disincagliarsi e tornare a navigare.

Anche per l’occupazione i segnali non sono omogenei: va bene in Germania e Austria con tassi di disoccupazione inferiori al 5%, continua ad andare male in Grecia e Spagna con una disoccupazione cinque volte più alta. Nel corso del 2014 è diminuito il tasso di disoccupazione in 24 Paesi, congelato in Belgio, cresciuto in Francia, Finlandia e Italia, dove siamo passati dal 12,6% al 12, 9%: il maggiore incremento registrato nell’UE. Qualche miglioramento anche per la disoccupazione giovanile ridotta al 7,2% in Germania ma ancora sopra il 50% in Spagna e Grecia e al 42% in Italia.

Prospettive favorevoli per crescita e occupazione dovrebbero rafforzarsi grazie all’intervento da parte della Banca centrale europeo con l’alleggerimento dei debiti sovrani (Quantitative easing) e il conseguente deprezzamento dell’euro che, ormai in vista della parità con il dollaro, favorisce le esportazioni, in particolare per un Paese come l’Italia, ma anche come la Germania. E fa ben sperare per la nostra economia anche la discesa del prezzo del petrolio, anche se non va sottovalutato il rischio che, se l’ex-oro nero tornerà a crescere, con l’euro debole saranno dolori.

Così van le cose dentro l’UE. Più problematiche quelle fuori dai nostri confini dove sembra provvisoriamente sopito il conflitto in Ucraina (senza dimenticare però le dichiarazioni recenti di Putin sull’eventuale uso dell’arma nucleare), ma ancora lontana una soluzione diplomatica per la crisi in Libia, per non parlare dei flussi migratori tuttora in attesa delle nuove misure europee annunciate per maggio.

Altri argomenti importanti sul tavolo del Consiglio europeo: il difficile negoziato con la Grecia, non facilitato dalla durezza tedesca, l’ennesimo tentativo di far partire una politica comune per l’energia e la ricerca di un’intesa su contenuti e tempi del negoziato in corso per il Trattato di libero scambio con gli USA, il cosiddetto TTIP sul quale bisognerà tenere gli occhi bene aperti: un tema sul quale torneremo presto.

Un ultimo tema del Consiglio europeo va segnalato per i suoi possibili sviluppi futuri: torna sul tavolo un argomento politicamente molto sensibile, sfiorato più volte in questi ultimi anni: l’ipotesi, adombrata da Jean-Claude Juncker e accolta con interesse da Angela Merkel, di avviare un cantiere in vista della creazione di un esercito europeo. Il tema non è nuovo: muove sotto traccia fin dall’insuccesso nel 1954 della Comunità europea della difesa (CED), ricomparendo in occasione di conflitti nell’area e quindi in tempi come questi in cui la crisi Ucraina ha riproposto all’UE il problema delicato dei rapporti non solo con la Russia ma anche con la NATO e con il suo azionista di maggioranza, gli USA. Si tratta di un argomento non disgiungibile da quello della titolarità della politica estera, oggi non delegata all’UE, nonostante la buona volontà della nostra Federica Mogherini, Alto Rappresentante per la politica estera e della sicurezza. Sarà interessante capire se, sotto la pressione del terrorismo islamista e nel quadro dei nostri rapporti con gli USA, l’UE muoverà qualche passo verso una sovranità condivisa in materia di sicurezza e difesa in Europa. 

Tutti i diritti riservati

Politica

archivio notizie

31/10/2017

Si è dimesso Paolo Giordana, capo gabinetto di Appendino

La decisione di farsi da parte dopo una denuncia di Repubblica, avrebbe fatto pressione su Gtt per far cancellare la multa ad un amico

29/06/2017

Dopo Grillo il non voto sconfigge Renzi

Amministrative secondo turno - balzo in avanti del Centro-destra. Ma il primo vincitore è l'astensionismo

11/01/2017

2017 Unione Europea, tra Brexit e Trump

Sarà un anno ricco di sorprese per l’UE quello appena cominciato

04/01/2017

Aspettando Godot, l'Europa oggi

Ancora un anno di attesa per l'Unione Europea nel 2017?