A Danzica Solidarnosc per la lotta per la democrazia, un incontro a Torino

La fondazione Carlo Donat-Cattin, nell'ambito delle iniziative del «Polo del 900», ha invitato a Torino il 5 marzo alle 18 (via Stampatori 4 a Torino) 18. uno dei protagonisti di quei giorni: l'ambasciatore polacco presso la Santa Sede, Piotr Newina Konopka, a quel tempo addetto stampa di Walesa e più tardi ministro della repubblica democratica sorta dalle ceneri del comunismo. «Danzica 1980. Con Solidarnosc nasce una democrazia». Modera Domenico Lo Bianco, segretario della Cisl di Torino

Parole chiave: danzica (3), comunismo (2), polonia (27), solidarnosc (4), sindacato (9)
A Danzica Solidarnosc per la lotta per la democrazia, un incontro a Torino

Le vicende di questi mesi, l’allontanarsi delle svariate primavere arabe dalle prospettive di società più libere e aperte, induce a ripensare invece a vicende nelle quali la democrazia sembra, ormai storicamente, essersi consolidata. Trentacinque anni fa, pochi mesi di più, un avvenimento fino a quel momento considerato impossibile scuoteva il mondo e determinava la svolta epocale destinata a capovolgere la storia del ventesimo secolo.

Era il 14 agosto e migliaia di lavoratori dei cantieri navale Lenin di Danzica scendevano in sciopero guidati da un capopopolo destinato a diventare un simbolo per tutto il mondo. Lech Walesa, un tecnico elettricista, era da tempo l'animatore di un sindacato non riconosciuto dal regime; l'anno prima era stato licenziato per la sua opera. E il licenziamento di un'operaia, dirigente di quella organizzazione underground, era la causa della prova di forza iniziata dalle maestranze.

Non era neppure la prima delle proteste operaie contro il regime: da un mese manifestazioni si erano svolte, tra l'incredulità e lo scetticismo dei commentatori occidentali, anche in altre parti del paese. Clamorosa la protesta di Lublino dove i ferrovieri avevano bloccato  la linea per l'Unione Sovietica saldando una locomotiva ai binari.

La protesta di Danzica però aveva un corpo e una forza maggiore di quelle che si svolgevano altrove. In primo luogo per l'appoggio dato subito dalla Chiesa polacca, un sostegno che sarebbe stato decisivo, poi per la grande sinergia che intorno alla protesta si sarebbe avuta anche da altre componenti della società, non solo legate al cattolicesimo.

FONDAZIONE CATTIN
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