Il regno di Dio è già qui, se ci convertiamo

Il Papa All’Angelus: Gesù viene per liberarci dall’egoismo, dal peccato e dalla corruzione, atteggiamenti che sono del diavolo

 

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Il regno di Dio è già qui, se ci convertiamo

Talvolta ci dimentichiamo di vivere... siamo così presi dalle difficoltà di ogni giorno, sempre proiettati a "cercare il successo ad ogni costo", che non ci rendiamo conto di una grande verità:  il Regno dei Cieli non è qualcosa di astratto, che ci attende in un'altra vita, ma... inizia già qui, sulla terra! Se ci convertiremo, se abbandoneremo il nostro egoismo per accogliere Gesù, potremo trovare il vero amore, la vera gioia e la vera pace.

 

Viene il regno di Dio, anzi, è vicino, è in mezzo a noi!

 

"Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!" è l'invito di San Giovanni Battista che risuona nel Vangelo di questa seconda domenica di Avvento.

 

Papa Francesco all'Angelus si è soffermato su questo "gioioso annuncio", che ha definito "il messaggio centrale di ogni missione cristiana". Quando un cristiano va ad annunciare Gesù, non va a fare proselitismo, "come se fosse un tifoso che cerca per la sua squadra più aderenti". "No - ha chiarito con fermezza il Papa - va semplicemente ad annunciare: «Il regno di Dio è in mezzo a voi!». E così il missionario prepara la strada a Gesù, che incontra il suo popolo".

 

Ma che cos’è questo Regno di Dio, questo Regno dei Cieli?

 

Sono sinonimi. Noi pensiamo subito a qualcosa che riguarda l’aldilà: la vita eterna. "Certo - ha commentato Francesco - questo è vero, il regno di Dio si estenderà senza fine oltre la vita terrena, ma la bella notizia che Gesù ci porta – e che Giovanni anticipa – è che il regno di Dio non dobbiamo attenderlo nel futuro: si è avvicinato, in qualche modo è già presente e possiamo sperimentarne fin da ora la potenza spirituale". "Il regno di Dio è in mezzo a voi!", dirà Gesù. Dio viene a stabilire la sua signoria nella nostra storia, nell’oggi di ogni giorno, nella nostra vita; e là dove essa viene accolta con fede e umiltà germogliano l’amore, la gioia e la pace.

 

La condizione per entrare a far parte di questo regno è compiere un cambiamento nella nostra vita, cioè convertirci: "convertirci ogni giorno, un passo avanti ogni giorno". Si tratta, ha aggiunto il Papa "di lasciare le strade, comode ma fuorvianti, degli idoli di questo mondo: il successo a tutti i costi, il potere a scapito dei più deboli, la sete di ricchezze, il piacere a qualsiasi prezzo. E di aprire invece la strada al Signore che viene". Egli "non toglie la nostra libertà", ma "ci dona la vera felicità".

 

Con la nascita di Gesù a Betlemme, è Dio stesso che prende dimora in mezzo a noi per liberarci dall’egoismo, dal peccato e dalla corruzione, da questi atteggiamenti che sono del diavolo: "cercare il successo a tutti i costi; cercare il potere a scapito dei più deboli; avere la sete di ricchezze e cercare il piacere a qualsiasi prezzo".

 

Il Natale è un giorno di grande gioia anche esteriore, ma è soprattutto un avvenimento religioso per cui è necessaria una preparazione spirituale. In questo tempo di Avvento, lasciamoci guidare dall’esortazione del Battista: "Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!". Noi prepariamo la via del Signore e raddrizziamo i suoi sentieri "quando esaminiamo la nostra coscienza, quando scrutiamo i nostri atteggiamenti, per cacciare via questi atteggiamenti peccaminosi che ho menzionato, che non sono da Dio: il successo a tutti i costi; il potere a scapito dei più deboli; la sete di ricchezze; il piacere a qualsiasi prezzo".

 

"Ci aiuti la Vergine Maria - è l'invocazione di Francesco - a prepararci all’incontro con questo Amore-sempre-più-grande, che è quello che porta Gesù, e che nella notte di Natale si è fatto piccolo piccolo, come un seme caduto nella terra. E Gesù è questo seme: il seme del Regno di Dio".

 

Al termine dell'Angelus il Papa ha ricordato la festa di Maria Immacolata, che si svolgerà giovedì 8 dicembre:  "In questi giorni preghiamo uniti chiedendo la sua materna intercessione per la conversione dei cuori e il dono della pace. E per favore - ha concluso - non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo. A giovedì!".

 

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