Czernichow e Torino, dopo la Gmg polacca un gemellaggio fra i giovani

«La Gmg finisce oggi e continua domani a casa». I giovani ricordano chiaramente queste parole con cui papa Francesco ha chiuso la XXXI Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia lo scorso 31 luglio. Ebbene è proprio vero: la Gmg continua.

I legami di fraternità costruiti nelle giornate della gioventù difficilmente si spezzano. E non sono certo 1.500 chilometri a porsi da ostacolo.

Così sabato 19 novembre i giovani torinesi si sono nuovamente ritrovati a ballare, cantare e scambiarsi spille e gadget con «gli amici polacchi» che li hanno accolti a Czernichow, a pochi chilometri da Cracovia.

Una delegazione è, infatti, giunta a Torino dalla cittadina a sud della Polonia per alcuni giorni. Il gruppo era composto dal parroco don Wieslaw Grzechynin, dal sindaco Szymon Lytew, da una giovane e da altri parrocchiani che hanno curato e coordinato l’accoglienza in ogni aspetto.

Il gruppo è stato ricevuto in arcivescovado, nel pomeriggio del 19 novembre, dall’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia che ha rivolto loro il ringraziamento della Chiesa torinese per il prezioso servizio che ha permesso ai giovani torinesi di poter vivere appieno l’esperienza della Gmg.

La delegazione ha donato a mons. Nosiglia un quadro con l’immagine, tessuta a mano da una parrocchiana, del volto di Gesù misericordioso, a cui papa Francesco a invitato a guardare nella Gmg che si è svolta nel cuore dell’Anno Santo della misericordia.

Ed ecco il tour fra alcuni oratori della diocesi, San Pio X - Falchera, Settimo Torinese e Rivoli, che hanno organizzato momenti di festa per raccontare l’esperienza alle proprie comunità, a cui hanno preso parte numerosi coetanei di altre parrocchie che hanno partecipato alla Gmg.

Dagli incontri con l’Arcivescovo e con i giovani è emersa l’idea di progettare un gemellaggio permanente fra le due comunità, la diocesi di Torino e Czernichow.

«La Gmg», sottolinea don Luca Ramello, direttore della Pastorale giovanile diocesana, «va avanti proprio perché i ragazzi comprendono pienamente il senso profondo dell’esperienza che non è un evento che passa, ma che segna il percorso di crescita nelle scelte verso l’età adulta».

«I partecipanti», prosegue, «anche a distanza di mesi, senza proclami e in maniera autonoma, continuano ad organizzare momenti per raccontare la Gmg, riprendere la lettura di quei giorni, con le parole forti del Papa, per rielaborarli nella propria vita e in quella delle proprie comunità».

Ed ecco il gemellaggio per tenere vive le Giornate di Cracovia. Si strutturerà nei prossimi mesi con scambi in occasione delle estati che separano dalla prossima Gmg di Panama nel 2019.

«Se una cosa funziona perché finirla?», dice Magdalena Chmielak, che ha coordinato l’accoglienza dei giovani torinesi a Cracovia. «L’esperienza», prosegue il parroco don Wieslaw, «è stata occasione per dare una scossa alla pastorale giovanile nelle nostre parrocchie dove è difficile che i giovani portino avanti un cammino forte di fede con i propri coetanei. Organizzeremo attività di autofinanziamento per portare i nostri ragazzi a Torino e continuare su questa strada».

«Si tratta di un gemellaggio pastorale», conclude don Ramello, «che sul modello delle Gmg vuole mettere in contatto i giovani che vivono in luoghi diversi, in questo caso dell’Europa, per agevolare l’incontro con Cristo e il proprio progetto di vita».