Addio ad Attilio Nicora vescovo tessitore del nuovo Concordato

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Addio ad Attilio Nicora vescovo tessitore del nuovo Concordato

A 80 anni il 22 aprile 2017 è morto a Roma il cardinale milanese Attilio Nicora, una vita dedicata alla Chiesa e in particolare ai problemi giuridici, finanziari, economici. La Chiesa italiana gli è particolarmente grata perché dopo il nuovo Concordato tra Stato e Chiesa nel 1984, propose la soluzione dell’«8 per mille» per finanziare la Chiesa che rinunciava al millenario «sistema beneficiale» (benefici e congrua) e optava per il «sistema comunionale» lasciando ai cittadini la scelta del destinatario di una parte di tasse (8 per mille, 5 per mille, 2 per mille).

Un sistema inizialmente criticato – valdesi, comunisti e radicali - ma poi adottato dallo Stato, dalle Chiese, dagli enti di volontariato. Sull’esempio della Chiesa cattolica, hanno raggiungono intese con lo Stato e ricevono i soldi dei contribuenti: Comunità ebraiche, Unione buddista, Unione induista, Chiese avventiste del 7° Giorno, Assemblee di Dio, Chiesa evangelica valdese, Chiesa luterana, Chiesa apostolica, Unione evangelica battista, Arcidiocesi ortodossa.

Attilio Nicora nasce a Varese (diocesi di Milano) il 16 marzo 1937. Dopo il liceo, nel 1959 si laurea in Giurisprudenza all'Università Cattolica. Entra in Seminario ed è ordinato prete dal cardinale Giovanni Colombo il 27 giugno 1964. Dopo la licenza in teologia a Milano, all’Università Gregoriana di Roma consegue il dottorato in Diritto canonico. Rientra a Milano e insegna Diritto canonico e Diritto pubblico ecclesiastico nel Seminario maggiore ed è rettore nel 1970. Quarantenne è nominato da Paolo VI il 16 aprile 1977 vescovo ausiliare di Milano, si occupa di pastorale sociale e di apostolato dei laici. Il 30 dicembre 1979 diventa arcivescovo di Milano il gesuita torinese Carlo Maria Martini che lo nomina provicario generale e lo incarica di seguire anche i rapporti con le istituzioni locali e regionali.

Dopo la firma del nuovo Concordato il 18 febbraio 1984 a Villa Madama tra il segretario di Stato cardinale Agostino Casaroli e il presidente del Consiglio Bettino Craxi, Nicora è nominato co-presidente per parte ecclesiastica della Commissione paritetica italo-vaticana incaricata di predisporre la riforma dei beni ed enti ecclesiastici, sancita dalla firma il 15 novembre 1984 ed entrata in vigore il 3 giugno 1985. Per seguire da vicino la fase attuativa nel 1987 mons. Nicora è posto a disposizione della presidenza della Conferenza episcopale Italiana come incaricato dell'attuazione degli accordi. Presidente del comitato Cei per gli enti e i beni ecclesiastici, presidente della commissione Cei per il servizio della carità e presidente della Caritas Italiana (1990-92), è invitato dal cardinale arcivescovo di Torino Giovanni Saldarini a predicare il ritiro ai politici e pubblici amministratori torinesi. Vescovo di Verona (1992-97), poi nuovamente incaricato delle questioni giuridiche canoniche e concordatarie e rappresentante della Cei nella Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) a Bruxelles.

Passa al servizio della Santa Sede. Il 1° ottobre 2002 Giovanni Paolo II lo nomina presidente dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), il 21 ottobre 2003 lo nomina cardinale. Poi legato pontificio per le basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli angeli in Assisi (2006); membro della commissione cardinalizia di vigilanza dell'Istituto opere di religione-Ior (2007), presidente della strategica Autorità di informazione finanziaria-Aif (2011) della Santa Sede.

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