Opera Barolo: housing sociale in primavera e nuovo Consiglio di Amministrazione

Il 10 dicembre nel tradizionale incontro natalizio dell'Opera Barolo la presentazione dei progetti in campo, tra cui un nuovo housing sociale che si inaugurerà in primavera, del nuovo Cda e degli ultimi lavori di restauro al Palazzo abitato dai Marchesi in via delle Orfane.

Parole chiave: Opera Barolo (7), Marchesi di Barolo (1), housing sociale (3), educazione (29), Nosiglia (114)
Opera Barolo: housing sociale in primavera e nuovo Consiglio di Amministrazione

«Auguro che l’Opera Barolo possa continuare sulla strada che i Marchesi hanno aperto. Una strada ricca di progetti concreti che oggi l’Opera porta avanti e rinnova. Penso all’Housing sociale che nel 2015 grazie all’Opera offrirà una risposta al grave problema della casa che pesa sulla nostra città e penso, tra gli altri, all’opera educativa che ad esempio nella scuola di Altessano dove sto facendo la visita pastorale, coinvolge centinaia di famiglie». Così l’Arcivescovo, mons. Cesare Nosiglia mercoledì 10 dicembre ha espresso il proprio augurio al nuovo consiglio di amministrazione (il 51°) in occasione del tradizionale incontro natalizio.

Un incontro che oltre ad essere occasione per la presentazione dei nuovi membri del Cda dell’Opera Barolo che risulta composto da Luciano Marocco, in qualità di presidente, Alberto De Alessi, vice presidente e dai consiglieri Giorgio Cavalitto, Roberto Cena, Tiziana Ciampolini, Paolo Fabris, Luca Peyron, ha permesso anche di ammirare in anteprima i risultati dei lavori di restauro (gallery) degli appartamenti posti al piano nobile di Palazzo Barolo in via delle Orfane 7, in cui i Marchesi soggiornarono dal 1814 al 1838. In particolare gli interventi hanno riguardato il dipinto murale dell’anticamera, la volta dell’alcova e il soffitto del gabinetto.

«La responsabilità – ha sottolineato il neo-presidente Marocco – è il tema prevalente del lascito culturale dei nostri fondatori. La storia che ci hanno consegnato ci invita ad operare al meglio nella capacità di ‘rispondere a’: rispondere cioè efficacemente alle sollecitazioni che ci porgono i nuovi bisogni emergenti ed emergenziali delle persone e dei loro contesti di vita. Con questo spirito il nostro ente ha festeggiato quest’anno i primi 150 anni della propria storia: è stata l’occasione per riflettere sullo straordinario patrimonio di idee per l’innovazione sociale da valorizzare, affinché possano essere di ispirazione per molti e divengano così realtà ‘agita’».

Un patrimonio di idee e di opere che spazia oggi dal «distretto sociale», che sarà ultimato nella primavera 2015 con un nuovo complesso di 3 mila mq e 46 unità abitative tra via Cigna e via Cottolengo e dove già trovano ospitalità realtà come il Cisv, la Pastorale Migranti, Casa Cilla, la Camminare Insieme, sino all’impegno educativo dove si consolida l’esperienza della scuola di Altessano e si rilancia l’opera Moncalieri, senza dimenticare i musei e l’archivio storico.      

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