Scuole sicure. Torino ci prova

L'operazione per rendere sicure le scuole di Torino e provincia. Gli stanziamenti e riqualificazioni di 59 edifici

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Scuole sicure. Torino ci prova

Si comincia con quattro milioni e centomila. Lavori in cinquantanove scuole. Lavori urgenti. Lo ha deciso la giunta di Chiara Appendino, pochi giorni fa. E così i riflettori si riaccendono sulla sicurezza degli edifici nei quali passano ore e mesi i nostri figli (o nipoti).

È la tappa di un percorso lungo, di un cambiamento di mentalità, di una cultura nuova.

Tutto è cominciato dopo la morte di Vito Scafidi a Rivoli, per la caduta di una controsoffittatura, i cortei che, senza stancarsi, hanno denunciato una situazione insostenibile. Una situazione gridata più volte da comitati spontanei, genitori, Legambiente, inchieste giudiziarie nelle quali (con il procuratore Raffaele Guariniello) Torino ha fatto scuola.

Trecentoventi gli edifici di proprietà del Comune di Torino. Sono quasi tutte costruzioni nate tra gli anni Sessanta e Ottanta. Nate, cioè nel boom economico dell’era Fiat di Mirafiori, del Lingotto, dello sterminato ‘indotto auto’ che richiamava in città e nella cintura migliaia di persone dal Sud. Tante famiglie. Tanti (allora) figli, tanti studenti. Si facevano i ‘doppi turni’ per poter garantire le lezioni a tutti.

Ora quella grande epopea è passata, la Fiat è Fca. Insomma è trascorso un secolo ed è cambiato il mondo.

Ma le scuole sono rimaste. Alcune hanno cambiato destinazione e sono altro. Quelle in funzione hanno bisogno di essere rivisitate, vanno controllati i materiali (a volte scadenti) usati negli anni della grande emergenza-aule, c’è l’amianto da togliere, c’è la sicurezza da garantire, ci sono gli infissi da cambiare e allora, pochi giorni dopo il caso del solaio crollato in una scuola di Nichelino, e pochi prima della richiesta del governo di fondi all’Europa per rimettere in sesto 42 mila scuole, il Comune di Torino lancia una campagna massiccia per risistemare 59 tra materne, elementari e medie. Un’iniezione di risorse importante: 4 milioni e 100 mila euro. Cifra che si ottiene sommando il pacchetto di delibere che l’assessora all’Istruzione e all’Edilizia scolastica, Federica Patti, ha portato nell’ultima riunione di giunta. «La sicurezza degli edifici», sottolinea il Comune, «rappresenta una priorità. L’intenzione di questa amministrazione è riportare attenzione e risorse su un settore importante, che è necessario salvaguardare per chi in questi edifici, quotidianamente, studia e lavora».

Gli istituti sono sparsi su tutta la città, dal centro alle periferie. Gli interventi saranno concentrati su asili nido, scuole materne, elementari e medie inferiori. In particolare saranno effettuati lavori per la messa in sicurezza dei solai, per il ripristino delle facciate, per la sostituzione di serramenti, per il rifacimento parziale di coperture e di pavimentazioni, per il recupero di cortili e aree gioco, per il rifacimento di servizi igienici, spogliatoi di palestre. «Tutti lavori finalizzati ad assicurare la migliore fruibilità degli spazi e la complessiva messa in sicurezza delle strutture», sottolinea l’assessora.

Interventi che interessano la Renato Sclarandi di Via Baltimora, la Don Milani di via San Marino o la Agazzi Palazzeschi di via Chambery, la Duca D’Aosta di via Capelli o la Rodari di via Piacenza. Lavori anche alla media Calvino di via Sant’Ottavio, alla Meucci di corso Matteotti, alla elementare Pietro Micca di strada Bertolla, alla Grazia Deledda di via Bologna, alla elementare Giachino di via Campobasso, alla Cena di strada San Mauro, alla Regio Parco di via Fiochetto, alla Vittorio Amedeo II di strada Mongreno, alla Croce Morelli di corso Novara. Solo per citare alcuni esempi di istituti dove controsoffittatura e solai saranno controllati e sistemati. Tutte le Circoscrizioni sono toccate dagli interventi: i tecnici hanno passato al setaccio l’intero patrimonio scolastico di proprietà della Città.

In quattro scuole sono previsti anche interventi di bonifica da amianto di alcune parti esterne, con rimozione e smaltimento di pannelli, e in altre quattro complessi lavori per l’adeguamento degli impianti antincendio e fognari. In particolare verranno recuperati i cortili della elementare di via Tolmino, della Gozzi di via Gassino, della Antonelli di via Lanfranco. Interventi minori sono previsti in altri istituti.

Dalle parole ai fatti, sia pure con esasperante lentezza, ma i soldi sono pochi. Nelle direzioni scolastiche c’è un Osservatorio sulla sicurezza e un continuo monitoraggio ha già permesso di eliminare tante situazioni a rischio.

Quattro milioni a Torino. E noi speriamo siano i primi. Infatti a Roma saranno 47. È l’inizio dei lavori e, forse, la fine di quei tempi medievali nel quali nelle scuole, oltre al materiale di cancelleria, mancava anche la carta igienica.

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