Noi non dimentichiamo padre Paolo. L'appello di papa Francesco

Si chiama "Giornalisti amici di padre Dall'Oglio" e vuole riportare all'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni la figura del gesuita

Parole chiave: dall'Oglio (2), sequestro (1), gesuita (4), isis (33), siria (29)
Noi non dimentichiamo padre Paolo. L'appello di papa Francesco

È ormai da due anni che non si hanno notizie su padre Paolo Dall’Oglio, rapito a Raqqa (Siria) il 29 luglio del 2013. Sessanta anni, metà dei quali passati in Siria, a Deir Mar Musa al-Habachi, dove ha fondato una comunità monastica dedita al dialogo interreligioso, il gesuita romano fu anche espulso dal governo di Bashar al-Assad nel 2012 per aver incontrato i membri dell’opposizione e criticato le azioni del regime nella guerra siriana. A due anni dal rapimento è oggi la neo costituita associazione “Giornalisti amici di padre Dall’Oglio” a riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni la figura del gesuita.

“Un profeta dell’oggi”. “Un profeta cattolico, un prete profeta, un profeta dell’oggi” lo definisce Riccardo Cristiano, giornalista di Radio Rai e tra i promotori dell’associazione. “Un cittadino italiano, come tutti noi. Ricordare il suo impegno, la sua dedizione al dialogo tra culture e religioni, il suo impegno civile, sociale, culturale, spirituale, è la prima delle nostre intenzioni. Chi ha sequestrato padre Paolo non ha sequestrato la sua testimonianza di fede e il suo pensiero, il suo impegno, il suo servizio”. “Non ho mai visto fiocchi gialli, né tantomeno gigantografie di padre Paolo Dall’Oglio appese nelle facciate dei municipi” commenta amaro Amedeo Ricucci, giornalista Rai, anche lui sequestrato in Siria, il 3 aprile 2013, e per il quale padre Dall’Oglio si spese per il rilascio che avvenne 11 giorni dopo. “Oggi il suo nome viene tirato fuori solo in chiave statistica per ricordare che sono cinque gli italiani sequestrati nel mondo, quattro in Libia e uno, padre Paolo appunto, in Siria”. In realtà, aggiunge l’inviato Rai, “ricordare padre Paolo, significa non dimenticare anche i 250mila morti della guerra siriana, le migliaia di detenuti nelle carceri dell’una e dell’altra parte in lotta. Purtroppo oggi parlare di Siria è parlare solo dell’Isis, dello Stato islamico. La Siria non fa più notizia”.

 
“Un uomo appassionato”. “Un uomo appassionato, non spettatore, ma fisicamente presente dove il popolo siriano rischia e soffre. Ha offerto una lettura onesta di ciò che accade in Siria da anni”: è il ricordo che il padre gesuitaGiovanni La Manna, rettore dell’Istituto Massimo, offre del suo confratello ancora rapito. “Padre Paolo ha condiviso questa realtà ricercando sempre il dialogo, l’apertura, l’accoglienza e l’incontro”. Un impegno portato avanti nella comunità monastica di Deir Mar Musa. “Egli è un uomo concreto e il suo esempio continua a parlare. Assecondiamo la sua testimonianza - è l’esortazione di La Manna - non restiamo seduti a guardare e non trinceriamoci dietro l’alibi di dire ‘io sono uno, che posso fare?’. È tempo di uscire e di fare qualcosa per riappacificarsi”.

Padre Luciano Larivera, giornalista e scrittore della Civiltà Cattolica, ripercorre la vicenda di padre Dall’Oglio attraverso il tema biblico dell’Esodo: “Non si capisce padre Paolo senza l’esodo. Anche lui ha sfidato il Faraone, anche lui ne è stato cacciato, anche lui ha attraversato il Mar Rosso sulle terre sommerse del dialogo. Ma la sua Terra Promessa non era il Kurdistan iracheno (dove fu la sua nuova missione dopo l’espulsione) la sua Terra Promessa era la Siria, ed è lì che è tornato per compiere la sua missione”. Della sua vicenda, aggiunge, “devono farsene carico affettivamente gli italiani e dire ‘no’ all’uso del sequestro come arma di intimidazione, che poi è un atto di terrorismo terribile, perché uno quasi si trova nell’angoscia di sperare quasi che un amico sia morto piuttosto che saperlo prigioniero dell’Is sotto chissà quali pressioni e torture”. Il redattore di Civiltà Cattolica invita a cogliere in questo rapimento “anche gli elementi di resurrezione cristiani, il pensiero e l’esempio di padre Paolo. Lui è lì dove voleva essere, nel modo in cui lui voleva essere, mischiando la sua carne nel sangue e nella terra di questo popolo. Speriamo - conclude - che venga presto liberato. La sua passione non finisce, anche se liberato. Il suo cuore resterà nella sofferenza, con i siriani, con un popolo oppresso”.

Per Michele Zanzucchi, direttore del mensile dei Focolarini “Città Nuova”, padre Paolo è “una persona scomoda che quando parlava non lasciava tranquillo il suo interlocutore. Un religioso che ama le periferie di tutti i tipi, amante della carità e del dialogo”. E “chi si spende nelle periferie come padre Paolo - ricorda Giuseppe Giulietti, portavoce di ‘Articolo 21’ - si spende per la difesa dei diritti. L’esempio di padre dall’Oglio illumina le periferie e permette che anche in realtà come la Siria si possa tornare a parlare di diritti e di giustizia”.

E domenica nel corso dell'Angelus in piazza San Pietro, Bergoglio ha ricordato che “tra qualche giorno ricorrerà il secondo anniversario da quando, in Siria, è stato rapito padre Paolo Dall’Oglio” e ha rivolto “un accorato e pressante appello per la liberazione di questo stimato religioso”. “Non posso dimenticare - ha aggiunto -anche i vescovi ortodossi rapiti in Siria e tutte le altre persone che, nelle zone di conflitto, sono state sequestrate”. “Auspico il rinnovato impegno delle competenti autorità locali e internazionali, affinché a questi nostri fratelli venga presto restituita la libertà”, ha affermato Francesco. “Con affetto e partecipazione alle loro sofferenze”, il Papa ha invitato a “ricordarli nella preghiera” e a pregare “tutti insieme la Madonna” con un’Ave Maria.

Fonte: Sir
Pubblico dominio

Attualità

archivio notizie

16/02/2018

La biblioteca personale di Carlo Donat-Cattin

La riunificazione di migliaia di volumi per continuare a studiare, vita, pensiero e azione politica del leader democratico cristiano in vista del centenario della nascita

16/02/2018

Meditazione sul Crocifisso

La riflessione dello psichiatra e psicoterapeuta per il Venerdì Santo 2016. Perchè interrogarsi fino in fondo

16/02/2018

Chiesa e mass media, un'alleanza necessaria

Parte il Master di Giornalismo voluto da mons. Nosiglia per operatori pastorali e della comunicazione 

16/02/2018

Milioni di volti

Negli sguardi dei più disperati e poveri l'amore di Gesù Cristo